Come un assicuratore auto, la principale sfida di un venditore di opzioni risiede nell’individuare il miglior prezzo d’esercizio (o “strike”), basandosi sulla probabilità che il prezzo non raggiunga un determinato scostamento entro un tempo definito. Valutare accuratamente tale probabilità è fondamentale per determinare se il rischio assunto sia compensato dal premio incassato. In effetti, queste probabilità influenzano il rischio che il venditore è disposto a correre; conoscere i comportamenti storici diventa quindi cruciale per comparare i dati ottenuti con il contesto attuale del mercato e, di conseguenza, per valutare lo strike più opportuno.
In questo caso studio, l’intento è vendere una PUT o una CALL con scadenza giornaliera, mantenendo una probabilità storica di successo compresa tra il 95% e il 100%. Ciò significa che, storicamente, lo scostamento dal nostro strike non si è mai verificato.
Va da sé che in condizioni “normali”, opzioni di questo tipo non sono frequentemente quotate dai broker e, pertanto, non sono sempre praticabili. Tuttavia, in presenza di una volatilità elevata o di movimenti repentini del prezzo nello stesso giorno, si creano situazioni in cui il prezzo si discosta significativamente dal prezzo di apertura. In questi contesti, anche opzioni con probabilità del 100% iniziano ad essere quotate dai broker.
Il giusto equilibrio tra premio, scostamento storico e probabilità storica di rientro del prezzo offre vantaggi ai trader avveduti, che potrebbero sfruttare tali momenti se adeguatamente informati.
Partendo dalla direzione in cui il prezzo si è mosso repentinamente, in questo caso in modo bullish, decido di vendere una CALL, qualora ci fossero le condizioni favorevoli. Di norma, inizia la fase di valutazione di questa specifica situazione quando il prezzo si è mosso tra il 68% e il 95% dei massimi storici.
La rapidità con cui il prezzo raggiunge zone distanti dal prezzo di apertura dimostra l’eccezionalità dell’evento e fa aumentare il prezzo delle opzioni. Il picco dei valori si verifica sul prezzo attuale del sottostante, in questo caso APPLE, e poiché questo rappresenta un punto storico estremo, la probabilità storica che il prezzo rientri aumenta (NB: parliamo di probabilità storica, il che non significa che si possa prevedere il futuro; ogni analisi deve essere contestualizzata al momentum attuale del mercato, che il trader deve sempre considerare). In questo momento, entriamo in gioco con l’analisi e tentiamo di determinare quante probabilità ci siano che la tendenza continui, in confronto alla probabilità di un rientro.
L’obiettivo in questo caso è vendere una CALL, assumendo quindi una posizione “non rialzista”, il che significa che inizio a guadagnare se il prezzo scende e, col passare del tempo, anche se il prezzo aumenta leggermente (per questo motivo, si dice “non rialzista” e non “short”). Poiché ogni filtro produce un dataset di dimensioni variabili e più o meno simili alle condizioni attuali di mercato, si avviano diverse ricerche con il filtro della serie, tutte finalizzate a ottenere informazioni che aiutino a comprendere il comportamento passato. Poiché ogni filtro modificato altera le probabilità e il numero di casi storici simili, è cruciale condurre diverse ricerche ed estrapolare un dato definitivo “personale”, possibilmente combinando più analisi.
Per ogni analisi andremo a dare uno sguardo e ad appuntarci questi valori oltre al numero di record estratti da ogni ricerca (notare che le ricerche sono basate solo sui massimi):
Lo strumento MetricAlgo da usare in questo caso è l’analisi dei limiti presente all’interno del pacchetto Historical Stats tool.
Selezioniamo il titolo APPLE dalla Dashboard e entriamo nel tool dove inizieremo ad impostare i filtri per effettuare l’analisi. La prima cosa da impostare è il timeframe che in questo casa sarà impostato come “daily” e consigliamo di selezionare solo gli ultimi 20 anni della serie.
Le varie combinazioni di filtri e quindi le relative ricerche che realizzeremo potrebbero essere:
alle quali aggiungere un altro set di analisi identiche ma con in più il filtro sulla volatilità ad esempio in un range di +/-5% dal valore attuale di volatilità. in questo modo puoi confrontare i risultati storici con altri più specifici al contesto importante della “stessa volatilità”.
In questo modo delle 14 analisi precedenti se ne otterrebbero 28 di cui due set che differenziano per la volatilità. Ecco un esempio nell’immagine:
Vien da se che un analisi degli ultimi 15 o 10 anni avrà come risultato ognuno un altro set di 28 risultati, inoltre è importante intendere che il fatto di scegliere la volatilità come ultimo elemento di confronto è una scelta arbitraria del trader analista di dati storici, lui potrà decidere l’ordine che meglio preferisce nella sua indagine filtrata della serie.
Non dimenticandosi di dare uno sguardo al grafico sovrapposto, questo grafico ha un forte impatto visivo e può farti rendere conto a colpo d’occhio l’eccezionalità o la normalità della sessione di trading giornaliera.
Una volta realizzate tutte le analisi possiamo mettere a confronto i dati e notiamo immediatamente che aggiungere il filtro della volatilità è fondamentale in un contesto di questo tipo in quanto va tenuta d’occhio e se è alta sarà una giornata eccezionale a causa sua, ma se è bassa sarà una giornata estremamente eccezionale in quanto il prezzo si muove nonostante la volatilità.
A prescindere, quello che ci interessa è osservare se le probabilità oltre al 95% sono quotate abbastanza dal broker per approfittare e effettuare una vendita in un campo di probabilità storica anche del 100%.
Essere scaltri a trovare premi interessanti in campi di probabilità favorevoli e decidere in base ad una attenta analisi del motivo per cui si è creato l’evento estremo.
Una volta analizzato i dati la cosa più importante è essere consapevoli che il rischio in questo caso è che l’eccezionalità sia “quel caso che non è mai successo” e continui la corsa verso quel traguardo.
E’ possibile.
Qui inizia il rischio di questa situazione, intuire se ritornerà e rientrerà in normalità o registrerà un raro caso estremo? E’ un equilibrio tra la bassa probabilità che continui la sua direzione e la sempre più alta probabilità che ritorni indietro, per questo chi opera in questo frangente è da noi definito “scaltro”